Formaggi: nel primo trimestre 2018 l’export è trainato da Dop e Igp

formaggi e pecorino toscano dop

Crescono le vendite dei prodotti lattiero-caseari: dai formaggi molli (+1,2%) a quelli duri (+1,7%) passando per i freschi (+1,8%) fino al boom dei formaggi certificati a marchio Dop e Igp

Un anno che inizia con il segno ‘più’ per i formaggi italiani. Il 2018 parte con il piede giusto anche in campo agroalimentare, con l’aumento delle vendite dei prodotti alimentari italiani per un totale del 2,5%. Un risultato dovuto, da un lato, al recupero dei consumi interni e dall’altro a un export che ha superato i 2,6 miliardi di euro nel comparto, con un avanzo della bilancia commerciale dei formaggi che ammonta a oltre 900 milioni di euro.

Nel complesso, solo l’anno scorso gli italiani hanno speso 6,5 miliardi di euro per l’acquisto di prodotti lattiero-caseari: non è poco, se si pensa che la materia prima, il latte fresco, continua la sua discesa (-2,5% di sell out a valore nel 2017). Segno che il ‘know how’ e la tradizione italiana nella trasformazione di questo prezioso alimento è considerata ancora una garanzia dai consumatori nostrani ed esteri.

  • Dai formaggi freschi a quelli stagionati, una produzione in crescita 

Crescono tutte le tipologie: sia i formaggi molli (+1,2%) sia quelli duri (+1,7%) sia quelli freschi (+1,8%). Seppur il formaggio più venduto in Italia rimanga la mozzarella, al quarto posto rimangono stabili i formaggi stagionati da tavola, tra cui i formaggi certificati come il Pecorino Toscano DOP e quelli da grattugia come Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

formaggio pecorino toscano dop

A livello di export, a trainare il mercato italiano sono ancora una volta i prodotti Dop e Igp, circa una cinquantina su un totale di quasi 400 varietà locali italiane. Dal Provolone al Pecorino, dal Montasio al Gorgonzola passando per il Formaggio di fossa di Sogliano, la qualità dei prodotti certificati segna una crescita continua nelle esportazioni, in mercati maturi come Francia, Germani e Stati Uniti. Una selezione che si guadagna la nomina di ‘fiore all’occhiello’ del Mede in Italy, che le associazioni e i consorzi di produttori vogliono tutelare dal proliferare di ‘cloni’ e falsi.

  • Dop e Igp: una scelta di qualità

I prodotti Dop e Igp, nati da un apposito regolamento comunitario, il 2081 del 1992, identificano quei prodotti che vantano una stretta origine territoriale e un sistema di produzione regolato da un disciplinare. Comprare un prodotto a marchio Dop o Igp significa scegliere di tutelare e proteggere una specialità tipica alimentare frutto di una tradizione, perché spesso legata a un territorio (quello di produzione). Nella scala dei prodotti certificati italiani i formaggi incidono per oltre il 40%: un patrimonio, dunque, quello dei marchi di origine e qualità, che nella filiera del latte rappresenta una fonte di reddito e occupazione in crescita. Ad aumentare, inoltre, è l’attenzione del consumatore, sia nazionale sia internazionale, ai prodotti che vantano un’origine e provenienza, una qualità certificata spesso abbinata anche a una sostenibilità documentata.

 Fonte: Quotidiano Nazionale – Dossier Agroeconomy

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